L’analisi di Ferruccio de Bortoli sulla situazione dei conti pubblici dopo la pubblicazione del documento sulla finanza pubblica
I bonus edilizi, il cui effetto sulle future entrate dello Stato è ancora tutto da valutare, e le garanzie sui prestiti alle imprese, magari in sofferenza, accordati soprattutto durante il Covid.
. «Svelare le incertezze, persino le ipoteche, che gravano sul nostro futuro consentirebbe agli elettori di farsi un’idea meno vaga del reale stato economico del loro Paese», scrive de Bortoli. La Nadef, Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza approvata il 28 settembre, porta una novità, nota de Bortoli: ammette «che il debito nei prossimi anni di fatto non scenderà», anche a causa della crescita ridotta del prodotto interno lordo.
«Si muoverà impercettibilmente dal 140,2% del Pil di quest’anno al 140,1% del 2024 per toccare il 139,6 nel 2026». E la variabile delle nuove cessioni di società pubbliche per aumentare le entrate dello Stato vale solo sulla carta. «Il debito scenderà apparentemente, e di poco, solo grazie alla promessa di nuove privatizzazioni per l’1% del prodotto interno lordo — nota de Bortoli —, realizzabili per ora solo sulla carta. Circa 20 miliardi, facile a dirsi».
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