Introdotta nel 2009 per i pensionati che trascorrevano almeno sei mesi dell'anno in Portogallo, l'esenzione è stata totale fino al 2020
. Inizialmente, l'obiettivo era quello di attirare capitali stranieri in Portogallo. A beneficiarne sono state circa 10mila persone, in gran parte pensionati italiani, britannici e francesi, che si sono stabiliti soprattutto nella zona di Lisbona o nell'Algarve al sud.
A distanza di qualche anno, l'aliquota fiscale è stata fissata al dieci per cento perché la misura ha prodotto effetti alla lunga distorsivi: i prezzi degli immobili sono più che raddoppiati, danneggiando fortemente i cittadini portoghesi. Secondo uno studio della Fondazione portoghese Francisco Manuel dos Santos, tra il 2012 e il 2021 il costo degli alloggi è cresciuto del 78 per cento in Portogallo, rispetto al 35 per cento dell'intera Unione Europea.
In questo contesto, migliaia di portoghesi sono scesi sabato nelle strade di Lisbona e di una ventina di altre città del paese, per chiedere un intervento più deciso da parte del governo. In risposta, l'esecutivo di Costa ha adottato una serie di misure volte a contenere i prezzi degli immobili che prevedono in particolare la fine dei ''visti d'oro'' e l'affitto obbligatorio degli appartamenti sfitti da più di due anni nelle regioni più popolate.