C’era una volta la Milano con il cuore in mano, città pratica e generosa, che viveva la vita praticando il sentimento discreto anzich&eac...
C’era una volta la Milano con il cuore in mano, città pratica e generosa, che viveva la vita praticando il sentimento discreto anziché l’ideologia sbandierata. Sotto la sua Madonnina, tutta d’oro e piscinina, come dice la canzone, anche se è alta più di quattro metri e pesa quasi una tonnellata e mezzo, si trovava sempre una mediazione tra il rispetto della norma e quello per gli uomini e per chi fa del bene.
Oggi c’è la Milano di Sala, una città incattivita dal suo sindaco, che è riuscito a esasperare i suoi cittadini fino a renderli rabbiosi con lui fino alla critica totale e a prescindere, espressa a ogni occasione, senza freni inibitori. Siamo quasi al “piove, mannaggia a Sala”.
Capita così che la vigilia di Natale la onlus ProTetto, realtà benefica senza etichette politiche e il blog Milanobelladadio, spina nel fianco dell’amministrazione comunale con le sue denunce su tutto ciò che non funziona, organizzino un pranzo in Galleria per una decina di senzatetto.
Forse qui sta il punto: di porre l’attenzione sugli ultimi, la giunta milanese non è che ne abbia proprio tanta voglia. I disagiati, ai progressisti che menano il torrone a Milano, vanno bene solo se li puoi sbattere in faccia al governo, non se rischiano di rovinare le foto cartolina del centro.
Ma quando l’occupazione dura solo un paio d’ore ed è fatta da chi contesta abitualmente il sindaco, o comunque non lo blandisce, ecco che scatta la multa, anche se è Natale e la violazione della legge è servita a dare un pasto decente per una volta a chi vive in strada.
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